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L’uomo nuovo ( e anche qualche donna )

Ago 1, 2025 | 2025, Storie

Io sono l’uomo nuovo.

Esiste solo la verità che io dico essere la verità. E finché lo dico. Perchè se dico poi, che la verità che ho appena proclamato, non è vera, la Verità sarà quella che dirò poi.

Ne consegue, che non ha alcuna importanza se qualcosa sia bianco, o sia nero; e nemmeno se sia giorno, oppure notte. Perchè qualcosa è, solo nel momento in cui dico che è, e solo per il tempo in cui io dica che è. Poi diventa anche il suo opposto, e siccome lo dico io, nessuno può scorgervi una qualche contraddizione, o un errore.

Io sostengo ora, che ho sempre sostenuto quello che sostengo ora, anche se avevo sostenuto il suo specifico contrario.

Io posso sostenerlo, perché intorno a me ho una pluralità di possibilità che quanto sto sostenendo, sia infinitamente ripetuto ed ascoltato, o letto. E divenga quindi il senso comune di tutti quelli che lo hanno ascoltato, o letto, o che qualcuno abbia convinto.

Io ho degli amici che si occupano di questo professionalmente, e sono per me indispensabili. Loro, o altri migliori di loro, ma con la medesima funzione. Il loro è il lavoro del sasso nello stagno. Loro devono curarsi che l’onda, provocata dall’impatto del sasso, arrivi il più lontano possibile, e sia la più larga possibile.

E sia chiaro, che quello che io sostengo, è pensato esclusivamente con l’ambizione di essere il sasso più grosso e pesante che entra nello stagno, e non ha alcuna importanza, se io creda, o meno, che il sasso esista.

Certe volte, è necessario inventare qualche storia, e farla essere verità e realtà. Io ci riesco benissimo, e i miei collaboratori li pago per questo, e se non fanno bene il loro mestiere, gli metto un marchio addosso, e non trovano più lavoro, neanche come aiuto pulisci-gabinetti degli autogrill, a tempo determinato per le giornate da bollino rosso.

E poi, posso sostenerlo perché una pluralità di umani sono ben piazzati dentro i mezzi di comunicazione. Chi perché ce l’ho messo io; chi perché è un amico di amici miei; chi perché è davvero convinto che quello che io sostengo, ma solo quando lo sostengo, sia la verità vera, in verità, in verità vi dico. E poi, tanti, e tante, a cui conviene sostenere quello che io sostengo, perché su una tavola ricca, anche gli avanzi sono abbondanti, e perché la paura, spesso, è una buona consigliera. Anche se, la servitù, non è mai come quella di una volta.

E tutti questi umani sono impegnati in una terribile selezione naturale, nella quale sopravvivono solo i più adatti, a sostenere quello che io sostengo, anche prima che io lo sostenga. E solo ai selezionati, va il mio favore.

E il loro unico e continuo, e volontario ed entusiasta e acritico impegno è quello di diffondere per ogni dove e con qualsiasi mezzo necessario, quello che io sostengo, per il tempo in cui io lo sostengo; commentarlo favorevolmente, raccontarlo, esaltarlo, avendo ben cura di nascondere qualsiasi fatto, o detto, che possa minimamente suonare disconfermante, di quello che io sostengo, per il tempo in cui io lo sostengo.

Sono graditissimi, gli anticipatori, capaci di prefigurare quello che io sosterrò tra cinque minuti; perché sia chiaro, che tutto quello che io sostengo, lo sostengo solo perché può essere facilmente e favorevolmente commentato, raccontato, esaltato e previsto.

D’altra parte, continuano purtroppo ad esistere umani che s’ostinano a diffondere, individualmente e tramite i mezzi d’informazione, e perfino qualcuno sui social, tesi poste prima al vaglio della ragione, e persino del metodo scientifico; o addirittura tesi contrapposte a quelle che sostengo, sulla base magari di presunti valori morali, o peggio, sulla base di interessi diversi. Costoro io li combatto. Prima di tutto, cerco di condizionare economicamente chi gli dà lavoro, per spingerlo ad essere molto attento, a quello che io sostengo, e a disfarsi, di quelli che non sostengono ciò che io sostengo, perché altrimenti, i loro affari potrebbero risentirne. Se questo sistema non è sufficiente, io, innanzi tutto, denuncio, accusando chi non sostiene quello che io sostengo, per ciò stesso, di diffamarmi e di diffamare tutti in realtà, perché io sono tutti. E gli chiedo un mare di soldi per i danni che mi hanno provocato. E se neanche questo sistema è sufficiente, io cambio le Leggi e se serve, anche i Giudici, perché deve essere chiaro che sostenere quello che io sostengo, è l’unica strada per essere giusti, al passo coi tempi, rispettosi dei più alti precetti, che io sostengo, e per fare il vero interesse di tutti ( le tutte, interessano sino ad un certo punto ). E non perseguibili.

Altrimenti, il prezzo, va pagato. Tutto, e il più salato possibile.

In casi estremi, chi non sostiene quello che io sostengo, va affidato al braccio secolare dei capitali finanziari opachi, che io sostengo, dei quali sono amico, e che posso anche aver giurato di fedelmente servire, perché contro certi nemici, era giusto farlo.

Ci sono una serie di questioni, però, assai poco discutibili, e che costituiscono tutta l’emozione di sostenere quello che io sostengo. E all’emozione, non si comanda.

La prima questione, è che alcuni sono migliori di altri.

Non è una questione di sangue, anche se può esserlo, o diventarlo.

E’ in larga parte una questione di sesso: difficile trovare una donna migliore, ancora più difficile che sia migliore un non-eterosessuale.

Non è una questione di colore della pelle, anche se quelli colorati, di qualsiasi colore, ma soprattutto colori scuri, è davvero difficile che siano migliori. Quasi impossibile, in realtà. Magari qualcuno, può essere migliore se resta a casa propria; ma se pensa di venire a casa mia, prima di diventare migliore, ci vogliono almeno sette o otto generazioni di aspiranti migliori, prima che diventi migliore.

In larga parte, essere migliori, è un premio che il Dio concede, quando voglia salvare nella prossima vita, o quando si tratti di una missione che affida a chi porti in Terra il suo messaggio ( anche quando è un messaggio che si trova solo in un pezzetto piccolo di una scrittura, e magari tutto il resto è un po’ contraddittorio con quello ). E la prova principale che il Dio è dalla parte di chi sia migliore, è, prima di tutto, perché lo dice chi è migliore, e poi perché solo la benevolenza del Dio, può aver concesso tutti i successi che si possano vantare, in particolare quelli che io sostengo essere successi, anche quando un cumulo di macerie io sostengo essere un successo.

Di certo migliore di tantissimi altri, ed altre, è chi sia ricco; meglio, se ricco e potente. E chi sia ricco e potente, concede, in misura minore o maggiore, a tutti quelli e quelle sotto di lui, il diritto di vivere, e, magari, la possibilità di vivere consumando tutto quello che, chi sia ricco e potente pensa sia conveniente si debba consumare.

La seconda questione, è che chi sia migliore, è libero certamente, e deve esserlo.

Libero da controlli di qualunque tipo; libero dal dovere di spiegare e cercare il consenso per le sue decisioni, libero da limiti, anche di Legge; libero di obbligare gli altri a sostenere quello che, chi sia migliore, sostiene. Libero di insultare e libero di mentire.

Io, sono certamente libero.

Per questo, ti faccio il regalo di spiegarti che la tua opinione non conta ed è comunque sbagliata, se è diversa dalla mia, e io non posso prenderla in considerazione perché farei torto a tutto quanto c’è di più caro, il portafogli, in particolare; ti faccio il regalo di spiegarti che, se non ti aiuto, io lo faccio per il tuo bene, e non per il mio; se non ti aiuto, tu ti ingegni, e magari sopravvivi, e se sopravvivi, quale tua massima aspirazione e premio, puoi produrre per me, e ti pago solo quello che io penso sia giusto pagarti; puoi consumare per me, quello che io ti convinco è opportuno consumare; puoi crepare per me, se ti faccio l’onore di chiedertelo.

E sono così libero, che ti concedo di avere rapporti sessuali con me, ma solo se io lo desidero, quando lo desidero, e non fa niente se tu non lo desideri.

La terza questione, è che io non sono responsabile.

Io non sono mai responsabile, di quel che è accaduto ieri, a meno che io non dichiari d’esserne responsabile, e anche quando la causa di quel che è accaduto ieri, sia stato direttamente io, o le mie decisioni.

Di certo, non sono responsabile di quello che accade agli altri. Non sono responsabile della fame, e nemmeno della sete. Non sono responsabile del caldo e dei fenomeni atmosferici estremi e nemmeno dell’assenza di aria, o del mare plastificato e ingrassato di fertilizzanti e umana merda. Non sono responsabile per i terremoti, le frane o le alluvioni. Non sono responsabile della nebbia di biossido di carbonio, e nemmeno dei tumori che si prendono quelli che mangiano e bevono solo schifezze. Non sono responsabile della povertà di quelli che sfrutto e di quelli cui rubo ogni risorsa naturale. Non sono responsabile, per quelli che stanno male, o che possono ammalarsi. Anche perché, chi ha i soldi può curarsi, e, per star bene, non ha certo bisogno che io mi assuma qualche responsabilità. Non sono responsabile per chi sia disabile e nemmeno per le sue possibilità di vita. La vita è dura, e ci sono cose più importanti. Non sono responsabile per i vecchi, e ancor meno per le vecchie, anche perché, ormai, si diventa vecchi a 90 anni, e prima, ognuno può gestirsi bene da solo. E poi, non posso essere responsabile di tutti i monumenti che ci sono, e i parchi, e le chiese e le fontane e le piazze, e i musei, e i teatri e le scuole e le università, e gli asili, e che palle.

Io credo che sia giusto, che ognuno faccia il meglio può, con quello che ha, da dovunque parta, e senza nessun aiuto da nessuno: allora, si è davvero fichi.

Infine, c’è una considerazione di fondo, che avvolge tutto quanto ho sino ad ora, molto parzialmente, cercato di spiegare.

Io sono l’uomo nuovo, e non sono disponibile a discutere nulla, se non è chiaro, da subito, e a chiunque, che io ho ragione, perché i miei interessi, sono più importanti di quelli di chiunque altro.

E quando si abbia ragione, la propria ragione deve prevalere necessariamente su quella di chiunque altro; e se chiunque altro sia così stupido da non capirlo subito, e magari addirittura pretenda d’avere anch’egli ragione, esiste solo un modo perché si adegui a quell’ordine superiore che sono i miei interessi, e quindi l’indiscutibile ragione per cui ho ragione.

Ed è menargli.

Sparare, bombardare, assassinare, avvelenare, picchiare, violentare, pugnalare, deridere, insultare, affamare, assetare, gasare, inquinare, torturare, imprigionare, condannare a morte anche tramite lapidazione, fucilazione, elettricità dei fulmini.

Cancellare nuclearmente, se necessario.

Uomini donne vecchi, vecchie, bambine e bambini, è del tutto indifferente, se non s’ascolti la mia ragione.

Io sono l’uomo nuovo.

Non ho sentimenti, e dei sentimenti non me ne importa nulla.

E lo dimostro ogni giorno, ignorando quelli degli altri.

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