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Confuse visioni notturne

Set 30, 2022 | Commenti

Sarebbe interessante se le competenti autorità svolgessero una ricerca approfondita su un particolare segmento del mercato del lavoro italiano: quello dei “servizi ricreativi per adulti”, come si autodefinisce, e che impegna ore, e ore di trasmissione notturna in comunicazione dedicata, che va in onda su emittenti private di cui non si conosce granchè, e di cui spesso non si ricorda il nome.

Si potrebbe partire dalle informazioni che possono essere ricavate visionando la pubblicità di qualcuno di questi “sostegni sociali alla libido primitiva del maschio italico” trasmessa in video, dopo la mezzanotte, ed entro le sei del mattino, in genere.

Si coglie subito una prima caratteristica di questa specifica tipologia di lavoro: si tratta di lavoro pressochè esclusivamente notturno, e che si svolge ogni notte dei trecentosessantacinque giorni di cui è composto l’anno. Non sono previsti riposi a Natale, o il Primo dell’anno, o a Ferragosto.

Quindi, è immaginabile che il personale impegnato in questo lavoro, sia impiegato a turni avvicendati, e sarebbe importante sapere se si percepisca una relativa indennità, e magari anche se vi siano servizi correlati a questo specifico orario di lavoro, quali ad esempio trasporti pubblici o aziendali; servizio di baby sitting; condizioni particolari che assicurino sicurezza sul luogo di lavoro etc…

E’ necessario, pertanto, verificare se venga applicato il vigente Contratto Nazionale di Lavoro per il settore dei Call Center, con le sue previsioni di riposo tra i vari turni effettuati; di ferie; di pause ogni certo numero di ore di utilizzo del telefono, o se, invece, purtroppo, venga applicato uno dei tanti contratti-fantasma che affliggono il Settore.

Quei contratti, sono sottoscritti da una associazione sindacale, realmente esistente talvolta, ma non sempre, e da associazioni datoriali, magari costituite ad hoc, e depositati presso gli Uffici Provinciali del Lavoro, senza che sia mai stata fatta una verifica della reale rappresentatività di queste associazioni e del loro titolo a firmare qualcosa in nome e per conto di altri.

Si tratta di contratti dai salari vergognosi, che prevedono, per esempio, orario straordinario obbligatorio, divieto di assenza per maternità o malattia e altre meraviglie che servono solo a spiegare molto chiaramente, cosa significhi la libertà di sfruttamento.

In secondo luogo, osservando le pubblicità, si coglie una varietà notevolissima di tipologie di servizio offerto, che richiedono, ciascuna, è immaginabile, specifiche professionalità, e quindi un notevole numero di occupati, a meno che talune persone non abbiano sviluppato una abilità multifunzione che dovrebbe essere adeguatamente retribuita.

Non è la stessa cosa, infatti, prestare voce alle “pornocasalinghe italiane” piuttosto che a specifici servizi di “fetish sex line “. Immaginiamo richieda particolari e differenziate attitudini rispondere da “ Donna ninfomane“, piuttosto che da “padrona severa” o “studentessa porca”, o da “Trans con sorpresa”.

D’altra parte, è anche immaginabile che, in fase di reclutamento del personale si sia proceduto differenziando le assunzioni secondo caratteristiche anche personali ( e, forse, nel ritenere che alcune persone potessero essere più adatte di altre a fornire una prestazione specifica, le aziende potrebbero essere incorse in casi di insopportabile discriminazione ).

Molto delicato infatti, deve essere stato il lavoro di selezione del personale, nel caso di “Milf 50enni in calore”, o di “Mamme separate”, o di “Signore sposate”, o financo di “Super maggiorate esperte” e “ postine arrapate che suonano sempre due volte “.

Ed è difficile immaginare prove di selezione rispettose ed oggettive, quando si debbano assumere “Ragazze disponibili a tutto””, o “Fidanzate virtuali”, o “Sottomesse scandalose”.

Sarebbe inoltre importante una indagine accurata che ponga in luce ogni aspetto della filiera tecnologica e lavorativa relativa alle linee telefoniche .

E’ immaginabile, ad esempio, che l’attrezzatura degli ambienti in cui si girano le pubblicità che riempiono le notti italiane, sia fornita da società cui sia stato assegnato il lavoro in subappalto, e che operano a costi ridottissimi, magari utilizzando personale “ in nero “, vista la generale sciatteria dei luoghi rappresentati: tinelli con divani grigi e rigidi; spogliatoi poverissimi di palestre anguste piene di armadietti metallici; ufficetti dalle scrivanie di impiallacciato; salottini abborracciati con pareti di finti mattoncini d’argilla lasciati a vista, e, quasi fosse un marchio distintivo, o una poco elegante metafora della merce umana pubblicizzata, in ogni situazione, esposto in bella vista, un orologio le cui lancette, invariabilmente, sono ferme e fisse a segnare le dieci e dieci.

Infine, meriterebbe una trattazione a parte la congruenza del costo del servizio, in genere fissato a 2,40 euro/minuto ( scritta in piccolo che compare sul fondo dello schermo ), rispetto alla avvenenza della lavoratrice che, sul video, si accarezza spesso i capelli e le gambe, invitando con voce suadente, accompagnata da musica piacente a telefonarle per intavolare, è immaginabile, dotte disquisizioni in merito a pratiche erotiche tendenti alla provocazione di orgasmi sessuali estranei all’amplesso.

Fermo restando che, come attestato in ampia bibliografia, di cui qui citiamo l’opera forse più significativa: “ Metafora concettuale dell’eros e miraggio visivo” di Thomas Prickhead, edizioni Reminder Compton, è ampiamente dibattuta l’ipotesi che nello specifico di questo mercato, non sia la donna che compare in video a rispondere al telefono, bensì altro soggetto che resta nell’ombra magari perché non esattamente combaciante, nel sembiante, con le volizioni del cliente pagante.

Certo è che i Lavoratori, e le Lavoratrici del settore, svolgono una profonda e misconosciuta funzione sociale, che andrebbe convenientemente e munificamente retribuita, visto che contribuiscono a togliere dalle strade una rilevante quantità di maschi rimasti ad uno stadio evolutivo prepuberale, eppure guidanti e votanti.

Ci auguriamo davvero che sia fatta luce su questa fetta del Prodotto Interno Lordo, capace persino di performances esoteriche, come quando promette, che, via telefono, sia possibile ascoltare “ la mia prima volta “ , assistere a “spogliarelli privati”, conoscere “confessioni segrete”, praticare “intriganti giochi di coppia” e incontrare “donne eccitate dal vivo”.

Potrebbe essere questo, comunque,  un ambito di possibile crescita occupazionale, da sottoporre all’attenzione del prossimo Governo, per i dovuti supporti.

Riteniamo.

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